Riluttanti nel darlo, diffidenti nel riceverlo
A scanso di equivoci mi riferisco al feedback
Condividi questo articolo »

Come sprecare uno strumento di sviluppo delle risorse umane.
"Ti ho mandato una email. Mi dai un feedback?" "Ok, è arrivata"
Siamo arrivati al paradosso. Lo utilizziamo nella maggior parte dei casi in maniera del tutto impropria, eppure il feedback è uno dei più potenti strumenti di crescita personale. Il mancato utilizzo deriva sostanzialmente da un'assenza di cultura organizzativa e, soprattutto, dall'incapacità di usare lo strumento.
Lo usiamo per giudicare, criticare, rimproverare, e pertanto chi lo riceve, soprattutto quando non richiesto, lo considera sgradevole, inopportuno o addirittura fastidioso.
Tendenzialmente l'uso scorretto del metodo si concentra sulla persona e non sul comportamento, sulla valutazione e non sulla descrizione e di conseguenza chi lo riceve, nella migliore delle ipotesi, attiva l'embolo della giustificazione e non della riflessione e tantomeno dell'apprendimento.
Eppure il feedback aiuta a migliorare il proprio comportamento, rafforzare l’autoefficacia, capitalizzare un successo ed è utilissimo quando si offre in maniera dissociata una prospettiva per comprendere quali aspetti vanno modificati.
Nonostante questo, si usa pochissimo perché è faticoso, richiede tempo e metodo e, soprattutto, perché è difficile calcolare il beneficio ma ancor di più perché non ci preoccupiamo di calcolare i danni del suo mancato utilizzo.
Abstract in cui mi sono, in parte, indegnamente ispirato ad un articolo di Laura Borgogni
a cura di: Giorgio Pisano
pubblicato il: 04/11/2017
feedback, come usare il feedback