Ritrovarsi a lavorare con il nonno.
A proposito di diversity management
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Sono 30 anni che si parla di "gestione della diversità" e si è scritto di tutto e di più (tesi, articoli accademici, ricerche, libri) per suggerire le pratiche da adottare per valorizzare le differenze nell'ambiente di lavoro - che sia diversità di genere, di orientamento sessuale, di origini etniche, di cultura, di abilità fisiche, ma in pochi avevano previsto un'altra dimensione della diversità, ovvero quella dell'età. Statisticamente è poco probabile ma anagraficamente possibilissimo. Con i nuovi limiti per fuoriuscire dal mondo del lavoro un giovanissimo potrebbe ritrovarsi in fabbrica o in ufficio con il nonno. Insomma una generazione di nativi digitali con un'altra che ha iniziato con l'olivetti 98 ma accomunati da due particolari :
1. i primi usano soltanto il pollice per scrivere quasi 800 caratteri al minuto sulla tastiera dello smartphone, i secondi soltanto l'indice delle due mani per scriverne 30 sulla tastiera del computer;
2. I nipoti abbreviano con ki, xro, 6, i nonni usavano la stenografia.
Insomma è proprio strano. Un passaggio generazionale potevi immaginarlo da padre in figlio ma non certamente da nonno a nipote. Ma forse è meglio così: un ventenne difficilmente ascolta i consigli del padre ma forse accoglie quelli del nonno.
a cura di: Giorgio Pisano
pubblicato il: 15/11/2017
diversity management, gestione della diversità